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al testo di nicol luccardi
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Viaggia il respiro nella calura di agosto ora che la cicala canta il suo amore io misero spettatore ascolto e guardo le stelle domandandomi anima perché non sei cicala o stella senti il profumo della vita quest’aria di campagna che emigra verso un autunno di anatre e paludi . Prima che la pioggia sollevi le rondini dal loro ritornar nel cielo natio tu sogni di essere libera da questo corpo e mi lasci qui in balia del vento come una guerriero che ondeggia e non arretra nelle avversità del destino.
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